A mettere la sordina ai concerti spaccatimpani di San Siro potrebbero essere i primi sviluppi di un'inchiesta avviata dalla procura della Repubblica. Il procuratore aggiunto Nicola Cerrato e il sostituto Giulio Benedetti, infatti, hanno aperto un fascicolo dopo che il 10 maggio scorso la giunta comunale ha autorizzato «in deroga» che il livello del volume dei prossimi cinque concerti raggiunga gli 80 decibel. L'indagine riguarda l'ipotesi di reato prevista dall'articolo 659 del codice penale, quello che punisce il «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone».
Per ora i pm hanno chiesto alla giunta di Palazzo Marino la documentazione relativa alla delibera, ma potrebbero intervenire direttamente per evitare che il livello della musica sia troppo elevato. Il punto su cui si riflette in queste ore al quarto piano del palazzo di giustizia ruota intorno alla considerazione che una delibera dell'amministrazione comunale non può superare una legge dello Stato che tutela la salute dei cittadini, la cui violazione è punita dal codice penale. In mancanza di chiarimenti convincenti dall'amministrazione comunale o di interventi preventivi da parte degli organizzatori, i magistrati potrebbero addirittura arrivare a staccare la spina degli amplificatori con un provvedimento di sequestro.